Corrado Pinosio

Corrado Pinosio

Biografia

Pittore e scrittore veneto, vive a Mira (Venezia) nella Riviera del Brenta. Allievo del maestro Maurizio Piovan, dopo una fase figurativa si avvicina al surrealismo e all’astrattismo, corrente che gli consente di esprimere una pittura misteriosa e simbolica che coinvolge la parte emozionale dell’essere umano. In campo letterario ha pubblicato diversi racconti in varie riviste del settore. Nel 2022 ha vinto il premio Cimitile con il romanzo “Il Corrotto”, pubblicato da Guida editori (disponibile nelle librerie e sulle piattaforme online quali Amazon, Mondadori, Hoepli, …). Per acquistare il libro da amazon cliccare qui.

Nel 2024 ha pubblicato “Martina nel Buio” (Leonida Edizioni), disponibile nelle librerie e piattaforme online (Feltrinelli, IBS, Leonida, Libreria Universitaria, Amazon).

Biografia completa

Sono nato a Mira in provincia di Venezia, dove attualmente risiedo, nel 1955. Sono sposato, con due figli. Dopo la Laurea in Scienze Politiche conseguita presso l’Università di Padova sono stato funzionario amministrativo del Comune di Fiesso d’ Artico e della Regione Veneto. Dal 1985 al 2019 ho insegnato Diritto ed Economia Politica presso l’ITCS Maria Lazzari di Dolo (VE). Da sempre attratto dai temi sociali e ambientali sonio stato assessore al bilancio del Comune di Mira e poi consigliere comunale. Ho inoltre assunto incarichi politico amministrativi in vari enti della provincia di Venezia. Il tempo libero lo dedico alle escursioni in montagna e soprattutto all’arte, il mio principale interesse. Sono appassionato di musica jazz e ho suonato il sassofono in gruppi e orchestre del territorio per puro divertimento. Ho inoltre tenuto dei corsi sulla storia della musica afroamericana in diverse scuole e associazioni culturali. Da molti anni mi dedico alla pittura, allievo del maestro Maurizio Piovan, e ho partecipato a mostre personali e collettive. (www.arteitaliana.org/pinosio-corrado/) Amo anche la letteratura e in particolare i grandi scrittori veneti, Meneghello, Rigoni Stern e Buzzati. Ritengo il Don Chisciotte della Mancia di Cervantes la più grande opera letteraria mai scritta. Negli ultimi anni mi sono dedicato anche alla scrittura. Diversi miei racconti hanno vinto dei premi letterari e sono stati pubblicati nelle relative antologie. Il mio romanzo Il corrotto (Una storia di tangenti negli anni di Mani Pulite) è risultato vincitore del Premio Cimitile 2022 (campanile d’argento) quale migliore opera inedita di narrativa, ed è stato pubblicato sul territorio nazionale a cura della casa editrice “Guida editori” di Napoli.

Colore

I punti di forza di Corrado Pinosio sono l’istintiva proposizione a concretizzare l’immagine uscendo dai parametri del figurativo e lasciando spazio all’immaginazione e alla meditazione. Nei suoi dipinti si fa elaborazione vocativa, memoria o ripensamento, modo originale per interpretare il mondo che ci circonda. Corrado Pinosio ha la necessità artistica di un dialogo che si esprime con un continuo alternarsi di stati d’animo inventivi ed una forte esigenza di poesia con vibrazioni nelle tonalità dei colori, nella stesura delle pennellate quasi a cogliere spunti per pensieri fantastici e pieni di intensità. In un’epoca strumentalizzata come la nostra, Pinosio, con le sue opere esprime, parla, comunica agli altri ciò che a lui riesce di “vedere”. Si tratta di un artista sensibile che non vuol vedere il traguardo ma ama e apprezza il viaggio che l’arte permette. (Maurizio Piovan, pittore e maestro)

Parole

Protagonista del romanzo è il professor Leonardo Bastiani, cinquantenne insegnante di diritto in una scuola di Treviso. La vicenda si svolge dal febbraio al novembre del 1993, l’anno più drammatico dell’inchiesta conosciuta come “Mani pulite”. Leonardo è un uomo di grandi ideali che ogni mattina si appresta con devozione a divulgare fra gli studenti i principi della legalità e responsabilità. È anche impegnato in politica, eletto da una coalizione progressista, e occupa l’incarico di assessore in un comune della Marca trevigiana. Svolge il suo compito con un candore morale che non lascia spazio a una visione pragmatica della res publica, e che ben presto si scontra con giochi di potere di piccolo cabotaggio contro i quali non è in grado di misurarsi. In tale contesto, il conflitto con il capo dell’amministrazione, il sindaco Ettore Cazzagon, si fa sempre più aspro, alimentato da una diversa concezione del ruolo e delle finalità dell’ente. Un mattino la vita di Leonardo viene travolta da un avviso di garanzia. L’accusa è infamante: corruzione. Egli si sente colpito nella dignità, umiliato nei principi ideali che avevano ispirato la sua vita, abbandonato da tutti, vittima dei giudici e dei raggiri dei politici. Soprattutto non riesce a sopportare che venga deturpata la specchiata immagine pubblica di cui si è sempre fatto vanto. Convinto di aver subito un sopruso, riflette in maniera ossessiva sulla vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto, al punto da stravolgere la sua visione della politica e della giustizia con conseguenze impreviste. Il libro affronta un periodo cruciale della storia recente del nostro paese, evitando la consueta e insanabile contrapposizione tra giustizialismo e garantismo tipica della saggistica sul tema. Piuttosto, attraverso lo strumento anomalo della narrativa, si propone di rappresentare una vicenda che ha lo scopo di catturare il clima dell’epoca.

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